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Giordano Bruno

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Ricorre oggi l’anniversario dell’orribile e crudele omicidio del grande filosofo Giordano Bruno.

 

La Chiesa aveva assunto a dogma il sistema aristotelico-tolemaico, secondo il quale il Sole girerebbe intorno alla Terra.

 

Il polacco Niccolò Copernico (1473-1543), laureato in diritto canonico all’Università di Ferrara, pubblicò la sua opera ‘Revolutionibus orbium coelestium’, con cui dimostrava matematicamente che avveniva il contrario.

La pubblicò soltanto nel 1543, vicino a morire, perché temeva le ‘cure’ della ‘cristianissima’ Santa Inquisizione Romana.

 

Pochi decenni dopo, nel 1584, Giordano Bruno (1548-1600), di Nola, pubblicava ‘De l'infinito, universo e mondi’, confermando non solo quello che Copernico aveva scritto, ma aggiungendo, filosoficamente, ma con una rivoluzionaria declinazione scientifica, che l’Universo era infinito e abitato da infiniti mondi.

Bruno era entrato nell’Ordine domenicano all’età di diciotto anni e ne era uscito nel 1576 perché sospettato di eresia. Aveva cominciato allora una vita errabonda in tutte le Capitali europee, dove pubblicò le sue innumerevoli opere.

 

Nel 1591, il nobile veneziano Giovanni Mocenigo, che desiderava essere istruito da Bruno sulle sue dottrine sulla memoria, invitò il filosofo, allora a Francoforte, a recarsi a Venezia, e, nella primavera dell’anno successivo, lo ospitò nel suo palazzo di S. Samuele. Dopo alcuni mesi, non riuscendo a trattenere ancora Bruno presso di sé, e non soddisfatto degli insegnamenti fino allora ricevuti, lo denunciò come eretico e lo consegnò (22 maggio 1592) all'Inquisizione.

Bruno passò in carcere sette anni, durante i quali subì diversi processi e torture.

Non volendo abiurare alle sue convinzioni, fu condannato a morte.

Il 17 febbraio 1600 fu bruciato vivo in Campo dei Fiori a Roma.

Le sue ceneri vennero gettate sprezzantemente nel Tevere.

 

Papa Giovanni Paolo II, a suo tempo, ha espresso ‘profondo rammarico’ per la morte atroce di Giordano Bruno, pensando che ciò fosse sufficiente.

Ma il delitto di Bruno merita ben altra pena, che la Chiesa dovrà pagare, senza prescrizione.

 

Nel frattempo, il Papa, con animo contrito, a parziale riparazione dell’omicidio del filosofo Nolano, dovrebbe chiedere al nostro Presidente della Repubblica di far erigere, a spese della Chiesa, una statua di Bruno in una della piazze principali di tutte le città italiane.

 

(17 FEBBRAIO 2019)

 

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